sabato 13 maggio 2017
Nel numero pubblicato qualche giorno fa, la celebre testata The New York Times dedica un lungo articolo alla città di Torino . ...
sabato 6 maggio 2017
Nino Migliori: scattiamo una fotografia quando riconosciamo noi stessi. "Egli non crede nella documentazione asett...

domenica 30 aprile 2017
matite parlanti Tracy - Copyright Pierluigi Capetta Spesso per essere il personaggio di un fumetto è sufficiente un prof...
Un particolare può trasformarlo da difensore della legge a crudele ed iracondo criminale.
Non hanno poteri o armi speciali ma affrontano il pericolo affidandosi al proprio coraggio ed intuito.

giovedì 20 aprile 2017
Pop Heart Non è certamente un errore ma una mia scelta scrivere Pop HEART e non ART. La definizione Pop Art rimanda la mia mente ...
Non è certamente un errore ma una mia scelta scrivere Pop HEART e non ART.
La definizione Pop Art rimanda la mia mente direttamente ad Andy Warhol, genio indiscusso di questo movimento artistico, ma senza dubbi non l'unico.
Il nome deriva dalla contrazione inglese "Popular Art", arte popolare.
Questo movimento artistico esprime la "non creatività" delle masse mettendo in risalto lo stile di vita americano degli anni 60, sollecitato dal consumismo di una società dove domina la pubblicità, allegra, vivace e coinvolgente.
Nasce un linguaggio apparentemente semplice e di grande comunicatività, un'iconografia di facile lettura, ricca di richiami all'immaginario comune.
Le opere sono accattivanti e ironiche, spesso di grandi dimensioni e coloratissime.
Allora perché HEART?
Oltre al famosissimo Warhol a fare la storia della Pop Art sono stati anche indiscussi artisti quali Roy Lichtenstein, Claes Oldemburg, Richard Hamilton, David Hockney, Robert Indiana, Robert Rauschemberg e Jasper Johns.
Ma nel mio HEART è rimasto Jim Dine, artista radicato nella cultura "Popular" americana.
Pur mantenendo lo stile, in questa fase di materialismo sfrenato, Dine intraprende un percorso personale orientato all'ambito dell'intimo e dell'affettivo.
I suoi soggetti, fra i quali i cuori, hanno reso il suo linguaggio, il linguaggio del sentimento.
martedì 18 aprile 2017
A Saint Tropez The Dancer 1978 I paesaggi straordinari della Costa Azzurra hanno da sempre influenzato maestri della pittura ...
A Saint Tropez
The Dancer 1978
Cézanne, Van Gogh e Picasso, solo per fare un esempio, colorano le pareti dei Musei di tutto il mondo con i colori della Cote.
In tempi più recenti Victor Vaserely, artista ungherese, grafico ed esponente dell'arte cinetica, crea ad Aix-en Provence la Fondazione Vasarely, concretizzando il concetto che l'arte non deve essere scollegata dal contesto sociale e dall'ambiente che la circonda.
Le sue opere a Aix-en-Provence faranno impazzire gli amanti della Pop Art, ma questa è un'altra storia.
giovedì 6 aprile 2017
Appendiamo arte alle pareti I dipinti sono un elemento di arredo essenziale: sono capaci di emozionare , riflettere la ...
I dipinti sono un elemento di arredo essenziale: sono capaci di emozionare, riflettere la nostra personalità ma soprattutto di aggiungere sensazioni.
Che siamo fan della Pop Art di Andy Warhol, amanti dell'astrattismo o dei capolavori di Picasso e Van Gogh non rinunciamo a riempire la nostra casa di arte.
Un quadro deve riflettere il nostro stile: una stampa, una grafica, una pittura, un disegno o una fotografia.
Decorare le pareti è una questione di cuore.
Se i quadri parlano di noi e della nostra casa significa che abbiamo fatto la scelta giusta.
Ad esempio se scegliamo una pittura di avanguardia dimostriamo un carattere audace.
Se inseriamo in un ambiente dal look contemporaneo opere decisamente classiche, come la pittura fiamminga, dimostriamo un carattere coraggioso.
giovedì 9 febbraio 2017
L'arredamento anni '50, un evergreen . Lo stile vintage , rinnovato da materiali insoliti e colori audaci darà ancora agli am...
L'arredamento anni '50, un evergreen. Lo stile vintage, rinnovato da materiali insoliti e colori audaci darà ancora agli ambienti un tocco retrò ma dall'animo contemporaneo.
Il blu, (dal blu intenso all'azzurro), sarà uno dei colori più utilizzato. Perfetto per ogni ambiente domestico e per tutte le stagioni.
Anche lo stile industriale si ammorbidisce "sposando" la filosofia del mix and match. Da questo amore nasce un industriale eclettico, decisamente più accogliente e confortevole del precedente.
Uno dei must delle tendenze nel 2017 sarà l'arte contemporanea, che entrerà prepotentemente negli interni caratterizzandoli con tocchi di colore, schizzi e disegni di forte impatto emotivo ed estetico.
gli oggetti fotografati sono in vendita su:
martedì 7 febbraio 2017
ispirazioni per un salotto chic Arredare il vostro salotto con delle tinte tenui è sempre una buona idea per ottenere un ambient...
venerdì 3 febbraio 2017
Il mobile bar, simbolo di accoglienza e convivialità. Il " Bar cabinet " racchiude in sé l' atmosfera glamou...
lunedì 23 gennaio 2017
Nebbie e misteri. Ritratti e paesaggi urbani, animali e scene di vita quotidiana: l'obiettivo del fotografo israeliano M...
Ritratti e paesaggi urbani, animali e scene di vita quotidiana: l'obiettivo del fotografo israeliano Michael Ackerman si sofferma su soggetti diversi, ma li avvolge tutti in una nebbia che conferisce loro un'aura di mistero.
Così viene sintetizzato lo spirito del lavoro del celebre fotografo in un articolo di "La Repubblica".
Resta il fatto che quando ho visto sulla parete bianca "l'abbraccio" il mio primo impulso è stato di staccarlo, stringerlo ed entrarvi a farne parte. Ovviamente a fine esposizione ho fatto tutto ciò e ora la mia copia vintage mi accoglie ad ogni rientro a casa.
Tecnicamente questa nebbia non è altro che una foto fuori fuoco e qualcuno ha detto: "una foto fuori fuoco è un errore, dieci sono sperimentazione e cento costituiscono uno stile" (citazione di un autore ignoto che circola sul web). Ora, è evidente che Ackerman può ben permetterselo, essendo maestro indiscusso ed internazionale dell'arte fotografica (un artista da museo per intenderci). Egli è in grado di trasportarci nel suo universo onirico e di trasmettere sensazioni intense anche col suo pittorico sfuocato, mosso, sovra, sottoesposto (ahimè ho fatto mie le parole di un illustre rivista, il National Geographic).
La conclusione la lascio al critico francese Christian Caujolle:
“In un’epoca in cui tutti pensano di essere diventati fotografi perché creano immagini con il loro telefono cellulare, in cui le applicazioni permettono di trasformare le immagini aggiungendo grana come quella delle pellicole in bianco e nero, (che sono in procinto di scomparire), dovremmo provare un accenno di nostalgia per l’era della fotografia con uso del reale/irreale? Soprattutto vivendo in un mondo dominato dalle immagini? Certamente sì”.
Cosa aggiungere? Home sweet home....
mercoledì 18 gennaio 2017
Ritratti di beata o di rara bellezza? Scrivere su Enzo Obiso mi è sembrata, in un primo momento, un'avventura semplice e...
Scrivere su Enzo Obiso mi è sembrata, in un primo momento, un'avventura semplice e ricca di parole.
Nulla di più utopico, perché guardando le sue fotografie le parole vengono a mancare.
Io ho auto il privilegio di essere fotografata da lui ed è stata un'esperienza fantastica, quando mi guardo allo specchio non sono come mi immagino, ma nelle foto di Enzo sono tale e quale.
Una "specie di magia" quella che si vede nel suo sguardo un attimo prima di scattare, perché ancora prima del "clic" sulla macchina fotografica lui ha già previsto e catturato l'attimo.
Comunicare un'emozione è impresa estremamente difficile, quindi vi lascio alle parole di chi sa descrivere meglio di me......
lunedì 9 gennaio 2017
Lunedì 30 gennaio si inaugura da Phos , centro polifunzionale per la fotografia e le arti visive, la mostra Cosplayers , con i fantastici ...