Pop Heart
Non è certamente un errore ma una mia scelta scrivere Pop HEART e non ART.
La definizione Pop Art rimanda la mia mente direttamente ad Andy Warhol, genio indiscusso di questo movimento artistico, ma senza dubbi non l'unico.
Il nome deriva dalla contrazione inglese "Popular Art", arte popolare.
Questo movimento artistico esprime la "non creatività" delle masse mettendo in risalto lo stile di vita americano degli anni 60, sollecitato dal consumismo di una società dove domina la pubblicità, allegra, vivace e coinvolgente.
Nasce un linguaggio apparentemente semplice e di grande comunicatività, un'iconografia di facile lettura, ricca di richiami all'immaginario comune.
Le opere sono accattivanti e ironiche, spesso di grandi dimensioni e coloratissime.
Allora perché HEART?
Go Your heart one - Pierluigi Capetta 1976
Oltre al famosissimo Warhol a fare la storia della Pop Art sono stati anche indiscussi artisti quali Roy Lichtenstein, Claes Oldemburg, Richard Hamilton, David Hockney, Robert Indiana, Robert Rauschemberg e Jasper Johns.
Ma nel mio HEART è rimasto Jim Dine, artista radicato nella cultura "Popular" americana.
Go Your heart two - Pierluigi Capetta 1976
Pur mantenendo lo stile, in questa fase di materialismo sfrenato, Dine intraprende un percorso personale orientato all'ambito dell'intimo e dell'affettivo.
I suoi soggetti, fra i quali i cuori, hanno reso il suo linguaggio, il linguaggio del sentimento.
Go Your heart three - Pierluigi Capetta 1976
Per parafrasare una nota scrittrice italiana "va dove ti porta il cuore" o meglio "GO YOUR HEART"
Graziella Gagna
Immagini Copyright Pierluigi Capetta